Quando acquisti una confezione di mele, ti sei mai chiesto come fanno i frutti a essere tutti uguali tra loro? Come puoi immaginare, non crescono già così uniformi sugli alberi. Ecco come vanno le cose.
A ottobre, quando si procede alla raccolta, il contadino mette le mele mature in contenitori detti bins e li porta alla sua cooperativa di riferimento.
Successivamente le mele vengono spostate in una delle 7 sale di lavorazione del Consorzio. Qui, nella prima fase vengono eliminate a mano quelle guaste, che vengono destinate all’industria per produrre succhi di frutta o distillati. Quelle sane proseguono sul nastro trasportatore, dove un dispositivo scatta fino anche a 40 foto per determinare il peso, la dimensione e il colore di ognuna. A seconda del risultato, ogni singola mela viene destinata a una delle linee, assieme alle altre sue “gemelle”.
Dopo il confezionamento, svolto manualmente, le mele sono pronte per essere spedite in Italia e in altri 60 Paesi, per servire oltre 35 milioni di consumatori nel mondo.
Oggi le piante coltivate dagli agricoltori del Consorzio Melinda per produrre le mele non sono molto grandi, ma possono arrivare a produrre nello stesso momento ben 20 kg di mele. Durano circa 15-20 anni, poi vengono sostituite. I contadini fanno in modo di ruotare le piante, così da averne sempre di giovani e vecchie allo stesso tempo, per una produzione costante.
Per ottenere delle mele DOP del giusto peso e qualità, l’agricoltore deve proteggere ogni giorno dell’anno i meli da gelate o piogge. Ma la parte più faticosa arriva in primavera ed estate. Ogni pianta infatti produce una serie di gemme composte da sei fiori ciascuna, che il contadino deve diradare, e questa fase dura anche quando ci sono i primi frutti. L’agricoltore, grazie alle sue conoscenze e alla sua esperienza, sa quali deve eliminare e quali mantenere per ottenere il risultato migliore.